Sigarette della memoria, OT sulle "bionde"

Hai risvegliato i miei ricordi... di vent'anni più vecchi: nei primi anni '60 le sigarette si vendevano anche sciolte: il tabaccaio te le metteva in una bustina di carta velina e noi ragazzini, che andavamo a comprarle su commissione degli adulti, riuscivamo sempre ad aggiungere qualche lira per comprarne anche per noi. Le più economiche erano le Alfa (140 lire a pacchetto), con il cartoccio chiuso anche sopra che ti obbligava a strapparne un angolo per aprirlo (e per questo trovarne un pacchetto in buono stato è il miraggio di ogni collezionista!), poi veniva la Nazionale semplice, col la grande "n" azzurra su fondo bianco che ci suggeriva l'innocente vanteria di poter dire: "io fumo le Napoleon". Costavano 160 lire come le Aurora, col mitico pacchetto giallastro col galletto; poi le Esportazione (220 lire), con la caravella su fondo verde che è rimasta fino ad oggi, mentre la versione col filtro aveva un fondo ad onde verdi e bianche... le Super senza filtro, col pacchetto uguale alla Esportazione, ma con un riquadro in obliquo con la scritta "super". Queste erano da tutti considerate le migliori sigarette italiane in assoluto (esisteva anche la versione con filtro, caravella su fondo arancio, ma era meno quotata, anche perché arrivava alle 200 lire!... le sigarette estere costavano tutte almeno 300 lire (molte di più se erano Diana o Peer (360 lire), Muratti Ambassador o Kent (380) o Philip Morris e Marlboro (400 lire). Ma chi li aveva mai, tutti quei soldi? Noi eravamo quattro amici per la pelle e spesso avevamo, fra tutti, 50 lire: allora, 'per non lasciar niente al tabaccaio', compravamo una o due sigarette di ogni tipo, in modo da averne il massimo numero senza lasciare alcun resto...