Bellissimo argomento, comincio con un ricordo: quando andavo
in giro con le giostre, ad Ortona (Chieti), c'era un'alimentari,
nella piazza dove mettevamo le nostre attrazioni, nella centrale
Piazza Plebiscito, che aveva una vecchia ed altissima scaffalatura
per le bevande, e soprattutto, per le bottiglie di vermouth.
Erano bottiglie varie, nulla di marca, niente che andasse in
TV o sui giornali, bottiglie lunghe, ''alte'', dalle etichette
variopinte e 'campagole', probabilmente poco costose,
preparate chissà da chi e dove...
Forse, se mi fossi interessato un po', ora avrei non dico
delle rarità, ma certo dopo 30 anni, qualche bottiglia
introvabile...
Questo è uno...
Secondo: Nel 1994 comprai il libretto 'MANUALE DEL
LIQUORISTA', copia anastatica dell'ottocento, edito
da Vallardi.
Cominciai a preparare dei liquori, all'inizio, dei veri
paciughi, ma ciò che mi affascinava erano i sensi
che mi parevano 'antichi', alcuni divennero delle
vere e proprie fissazioni, come l'Aloè Succotrino,
cominciai a comprare ogni genere di libri di
erboristeria spendendo considerevoli cifre,
(come per il tabacco da fiuto, quando per
tenermi delle informazioni sul tabacco, comprai
l'intera enciclopedia Hoepli di Chimica e
Merceologia Applicata, 5 volumi, 125 mila lire,
nel 1990, anno particolarmente vivace per
quel che riguarda l'acquisto di libri, accanto
alla nascente, devastante passione per la
radio).
Nacquero delle personali versioni dell'Elisire
di Lunga Vita (macerato semialcolico di
China Succirubra, Genziana, Aloè di Socotra,
e Rabarbaro), il Rabarbaro (con un episodio
di avvelenamento, una intera sera sul vatter
perchè un'erborista poi mi disse 'Ma Camillo,
quando si fà un liquore di Rabarbaro, di
Rabarbaro ce ne devi mettere giusto qualche
grammo...io invece ci andai trionfale...e
poco ci mancava che dovettero ricoverarmi...
),
l'Acqua di Cannella (le stecche intere le prendevo
in un ingrosso quando si faceva il carico per
il nostro bar del Parco Giochi, in pacco da 1KG.),
l'Acqua di Iride Fiorentina (con l'Iride Fiorentina,
o Iride di Carnia, ossia l'iris o ireos, per l'aroma
di viole), per tentare di colorare alcuni liquori
non tralasciai di comprare dei coloranti naturali,
come ad esempio il Legno Campeggio (Campeche),
dal Sudamerica per i rossi, il costosissimo Indaco del
Bengala,dall'India (10 grammi, 55 mila lire).
Ma non fu un liquore a darmi le migliori soddisfazioni
bensì una bevanda deliziosa: Il Vino di Maggio
(Maitrank): 'Anch'io bevetti il Vino Di Maggio,
sulle sponde del Reno, vi trovai un'aroma di
prato fiorito' (Mantegazza).
Per fare il Vino di Maggio, ci vuole un vino
bianco possibilmente secco, dello zucchero,
e soprattutto l'Asperula Odorosa o Stellina,
non è di facilissima reperibilità, ma su Internet
si trova facilmente, facendo attenzione alle
differenze di prezzi che possono essere eclatanti,
certi siti ''fighetti'' per 10 grammi chiedono ben 8 euro,
altri più onesti, 20 euro per 1 KG.
Il Vino di Maggio credo che sia un vero e proprio
Vermouth...
Io mettevo tutti gli ingredienti in una pentola
(1 litro di Pinot Grigio, 100 grammi di zucchero,
una manciata di Asperula e lasciavo
riposare un'ora circa, si filtra e si imboccia).
Oggi su Internet si trovano quasi tutti quei
sensi che trovai su quel libercolo, ho trovato
perfino il Dittamo di Creta...
In Appendice al Manuale del Liquorista
una guida per...carrozzieri: preparazione
di vernci per carrozze, tutto fatto con
resine e gomme naturali.
.continua (forse
)