|
|
| L’Alpina è un tabacco che mi piace molto: concordo con l’amico sopra, la scatoletta è bellissima e comoda – nasarlo per me è un po’ come ripercorrere un bosco delle Dolomiti appena dopo un temporale estivo. Un miscuglio di odori diversi: da una parte il dolce dei frutti e dei fiori, dall’altra i vapori balsamici delle piante e un sottofondo costante, forte e presente di terra bagnata. Buonissimo. Il tutto per me diventa preziosissimo perché mi ricorda delle passeggiate nei boschi di “casa mia”, lassù lontano, dove i rumori e i tanfi della pianura padana si smorzano. E delle passeggiate solinghe nei boschi, a cercare, tra le tante radici, anche le mie… tutto questo lo può fare anche un tabacco da fiuto? Wow!
Posso essere d’accordo che può stancare, ma forse no, se si tiene in mente il percorso rievocativo qui sopra. Io l’unica pecca che ho trovato nell’Alpina è che l’aromatizzazione con il tempo tende a svanire, “lasciando soltanto un desiderio di pioggia…”
|
| |