|
|
| | Quel lampadario spento, quella vita che andava avanti a gomiti nel buio cercando di vedere qualche cosa, di non urtare di non fare male i giganteschi mobili di legno e il petto rotto. ......................... Ecco la tua auto sicura sugli asfalti, ogni mattina, ogni tramonto vuoto come un lago inondato di luce, e tu che guidi sicura sulla macchina, che fumi, la libertà cosciente che si muove piacere del tabacco che si brucia trasformi le sue foglie in minerali ancora più invisibili dell’aria lo fai con le tue dita e respirando, lo fai con la tua vita in movimento. E tu non sai che questi gesti duri consueti quotidiani questa alba questi silenzi questa schiena curva la pace dei dannati, questa gioia io l’ho guardata prima di morire. Stelle marine che porti negli occhi l’allodola si ferma con le ali vibratili nell’aria, un colibrì che diventa più grande ma di poco, immobile nell’aria, e il sentimento è davvero un gioiello, sta sul legno che ha incastonati piccoli vetrini tanti, come un mosaico di Ravenna e l’uccelletto si rimira e canta. Oggi è il suo giorno oggi nessuno spara e domani nessuno, e il giorno dopo solo vento nell’erba, e dopo ancora solo gocce di sole. E’ illuminato l’oggetto che oggi è già d’antiquariato. Sul cuore, come un diario della guerra come un ricordo, me quando ho ballato.
- Tags:
- ordet,
- poesia
|
|
| |