Il Piacere del Tabacco da Fiuto

BRAGADINO, Liquirizia e Leccese...

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view post Posted on 1/5/2017, 11:51
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Dragone dello Schmalzer

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BRAGADINO

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Produttore: Sattolo
Macinazione: Fine
Umidità: Secco
Colore: Marroncino chiaro
Aroma: Liquirizia
Composizione: Tabacco da Fiuto Leccese e
Liquirizia Stecche Polvere
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Da parecchio tempo, volevo produrre dei fiuti dai nomi
di fantasia, che poi in realtà esistono, in quanto nomi
propri di città, di zone, di oggetti e chissà quant'altro...
Bragadino, Brigantino, Balducco, Badalucco, nomi
un po' strani, barocchi, forse, quasi kitsch, ma che a
me rimandano sempre le solite impressioni molto
personali, frutto di tutta una vita di fantasticherie.
Bragadino e Brigantino, mi fanno venire in mente
(chissà poi perchè...la psiche umana è davvero
imperscrutabile, e forse anche un pò matta...)
a città di mare (o meglio, di porto), sotto la pioggia
battente, in autunno, inverno, quasi all'imbrunire,
malinconico ma con potenza d'allegria, di baldoria
magari in un bar, un pub, una birreria...
Forse di altri tempi, magari della mia infanzia (anni '70).
Tutte considerazoni personali, quasi descrizioni di
ambienti, perchè, si sà, il tabacco da fiuto, con
i suoi profumi e sentori, suscita sempre almeno
un ricordo.
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Ho unito del vecchio Leccese, che avevo nell'armadione dei
tabacchi, (bustina aperta e lasciata a metà chissà da quanti
anni, però il tabacco, ormai secchissimo, come tutti i miei
italiani da collezione, era ancora buono), e della polvere di
liquirizia in stecche, comprata qualche giorno fà, saporitissima,
e dal sapore caratteristico di liquirizia e di...legno macinato.
Ne è venuta fuori una polvere grigio-marrone, mai vista in
nessun tabacco da fiuto, secca quasi impalpabile.
Nel naso, l'aroma di liquirizia in bastoni arriva
subito trionfale, ma a poco a poco, si insinua il sapore
deciso del Leccese, normalmente forte, quasi asfissiante,
mentre miscelato in parti uguali con la liquirizia, risulta
notevolmente addolcito e per niente bruciante.
E' un composto non molto 'tabaccoso', un ibrido
che però è frizzante e piacevole, pur se non molto
persistente, almeno al chiuso d'una stanza.
La quantità prodotta è davvero minima, circa due grammi,
ma i componenti per farla sono abbondanti, e quindi
l'esperimento è ripetibile.

Avverto, che tutti i miei autoprodotti sono a disposizione
di tutti gli appassionati del forum, ottenibili tramite un
piccolo obolo (il francabollo per la risposta...).


Edited by SATTOLO - 1/5/2017, 20:28
 
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view post Posted on 2/5/2017, 00:08
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Deprecabile Senza Fumo

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Bellissimo esperimento, bellissima idea.
Come sempre la tua ars oratoria è piacevole da leggere dall'inizio alla fine e non nego un pizzico di sana ed amichevole invidia...tu misceli il Leccese che io non potrò mai provare perchè non ne fanno più.
Fiuta anche alla mia salute, che se non fossi un padre diversamente occupato e più spiantato di Paperino ti avrei già assediato e prenotato assaggi per ogni autoprodotto da questo fino al 1000esimo! :)
Fiutate serene
 
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view post Posted on 2/5/2017, 19:17
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Dragone dello Schmalzer

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Caro Clifford, gli italiani non si trovano più, è vero, ma volendo,
di tabacco estero ce n'è tanto, e in fondo un 'equivalente',
si trova sempre, io non sono collezionista, se ho
tanti italiani è solo perchè a quei tempi (1989), si trovava
ancora da qualche parte (il mio è stato comprato tutto a
San Benedetto del Tronto, al tabacchino del mercato ittico
tranne una scatola di Santa Giustina, comprata a Reggio Emilia
nel 4-89), e ne feci incetta.
I tabacchi italiani sono tutti buoni, il mio preferito è
il Santa Giustina, anche se poi il Sun di Spagna è quello
che ho nel cuore: è stato il mio primo tabacco da naso,
Ottobre 1986, in un tabacchi di Casoli di Chieti, ottobre
1986: la magia del profumo del SDS che si spande
ancor prima di nasarlo, mi commuove sempre, mi riporta
violentemente a quel primevo momento, ma è legato anche
ad altri ricordi odorosi: sempre a Casoli di Chieti, c'era
una merceria che avrebbe fatto la gioia di un collezionista di...
merci vecchie...
Il proprietario era un villico, un villanzone, un buzzurro ma
dal cuore in fondo buono, che mi metteva sempre fretta:
lui faceva le fiere con la bancarella, e le rimanenze le stipava
nel suo negozio, che era come entrare in una macchina del
tempo, lo stesso bancone, di legno con la vetrina in
mezzo non so' di che anno poteva essere, forse degli
anni '40-'50...
C'è da dire, per far capire meglio anche i risvolti psicologici,
che a Casoli, erano molti anni che con le nostre giostre, non
tornavamo più, ero bambino, l'ultima volta, nel 1976,
pensate, a quei tempi, ai bordi della strada del paesino,
per terra venivano stese ancora vecchie coperte con sopra
il granoturco sgranato a seccare al sole, e nei giorni di
mercato, era normale imbattersi con donne con il cestone
in vimini, in equilibrio sulla testa, con le mercanzie...
Ovvio, che queste cose avvenivano ovunque, mica solo
a Casoli...
Quando tornammo a Casoli, nel 1985, molte cose erano
purtroppo cambiate: noi si andava ad ottobre, per la festa
patronale, Santa Reparata, la prima domenica del mese:
da bambino, si sentiva nel vialetto dove ci mettevamo con le nostre
attrazioni, un soave profumo di olio e di vino; nell'85,
questi odori non si sentivano più, le donne non andavano
più al lavatoio, tutte avevano la lavatrice...
Nella merceria trovai diverse boccette di Brillantina Felce
Azzurra anni '50, ancora piene e dal profumo tipico,
meraviglioso, il dentifricio Binaca, diversi tubetti di Close UP,
sia verde che rosso (dentifrici trasparenti, primissimi anni '70!),
esilanranti!!!, il dentifricio Paperino's con in omaggio
addirittura lo spazzolino con il paperino che gira!,
il sapone Viset, sapone Fairy, lo shampoo in polvere
Palmolive (mia madre voleva uccidermi quando
mi vide chi stavo lavando i capelii con una roba di
30 anni prima!), ma tant'era l'entusiasmo, la fascina-
zione...
E poi, rasoi di sicurezza con rastrello per la barba,
ancora nelle confezioni originali, brillantina Linetti
(di quella ne aveva a pacchi), baffettini (piccoli
pettini da tasca, una volta diffusi, oggi chi
si porta più un pettine nella tasche dietro il cu...
ehm...il sedere...), le ciccigomme Doufur, simili
alle Brooklin, risalenti agli anni '70, ormai indurite
che si frammentaveno in bocca, le lamette Bolzano
dal colore blu metallizzato, le lamette Personna '74............
Quindi, già la poesia di tornare in una piazza dell'infanzia,
dopo diversi anni nel Grande Luna Park di Perugia,
un paese di poche migliaia di abitanti, sul cocuzzoletto,
riscoprire posti e ritrovare persone, ma anche non
ritrovare più altre cose.
Poi, l'anno dopo, la scoperta del tabacco da naso...
Mio padre mi mandò a comprare le sigarette, MS BLU,
e vidi nel tabacchi sulla sommità della salita del paese,
delle scatole con delle foglie serigrafate, mi feci
dare delle bustine, era il tabacco da fiuto Sun Di Spagna.
Costavano 125 lire a bustina!
Ma non era ancora esplosa la passione, lo assumevo
saltuariamente, poi mia madre, avevo 18 anni, e
a quei tempi ancora forte era l'emergenza-droga (eroina),
mi butto' via tutta la scatola, io però avevo ancora
una bustina da qualche parte, ma non nasavo.
La svolta fu l'anno dopo, al mare, in un tabacchino
di Alba Adriatica, trovai una scatola di Singleton Snuff,
quando ancora era prodotto su licenza inglese, in Germania,
ed era buonissimo, inoltre era il mio primo mentolato.
La confezione era da 25, mancavano si e no due-tre
scatoline, per il resto era piena, al prezzo di...non
ricordo, ma poche migliaia di lire.
Il tabacco da fiuto divenne abitudine complementare
alla cicca: passano pochi giorni, ed un amico dalla
Germania, da Francoforte, mi riporta 2 scatole di Ozona
Snuff, 2 di Royal e una di Gletscher: un trionfo!
Il tabacco da fiuto divenne una passoione totale,
e a mano a mano, sempre più sostituì le sigarette

Edited by SATTOLO - 15/12/2017, 15:07
 
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view post Posted on 2/5/2017, 20:22




Io a leggere queste cose un po' mi emoziono.
Ed é sempre molto bello sentire le storie di qualcuno con più anni di vita passati. Che ha una storia da raccontare
 
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view post Posted on 10/5/2017, 07:13

Iniziato alla grande fiutata

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Grandissimo post, Sattolo... storia moderna comune a tanti di noi. E qualcosa di mio l'ho ritrovato (le lamette Bolzano, il dentifricio Paperino's, la brillantina Linetti, il mais steso ad essiccare...); rimasugli strani di una Civiltà Contadina Italiana ce ci hanno costretto ad abbandonare... e qui scatta la rabbia oppure il magone... come ci hanno costretto ad abbandonare i "nostri" fiuti Santa Giustina, Macubino, Sant'Antonino, Zenziglio ecc. ecc.
 
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view post Posted on 10/5/2017, 09:15
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Dragone dello Schmalzer

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Ciao Axel, il tempo passa e molte cose cambiano.
Della magia di un paesino di provincia, dove in ottobre
si sentiva il profumo dell'olio d'oliva appena fatto
e del mosto, noi non ci accorgevamo, ed oggi che
questi odori li puoi ancora trovare ma non sapresti dove
allora nasce il dolore per le cose perdute, che non
sono quasi mai le cose 'grandi' e 'costose', ma
le piccole cose di ogni giorno.
Come i tabacchi in genere, appunto...

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Quando nel 1989 feci la super-scorta di italiani,
con poche migliaia di lire, pensavo: '-Ne ho
comprato tanto, un giorno può darsi che non
si trovi più'.
Ma era un pensiero così, gratuito, in realtà
pensavo che non sarebbe mai arrivato quel
giorno, e intanto, in poco tempo mi accorsi
che già non si trovava più da nessuna parte.
Ed ancora, avevo stabilito 'Scorta triennale',
mentre invece, dopo quasi trent'anni, ne ho
ancora oltre cento bustine.
Ma se non ci fosse stata la svolta del 2008
con gli acquisti all'estero, probabilmente
di italiani, me ne rimarrebbero davvero
pochi: ecco perchè penso che quando è
possibile ritardare l'uscita dalla nostra
vita di una cosa che ci piace, è meglio
fare una scorta, che magari poi ci dura
ben oltre il limite temporale che mentalelmente,
noi gli diamo.

Edited by SATTOLO - 15/12/2017, 15:12
 
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