St. James Parish Blend
Produttore: Sir Walter Scott
Macinazione: Mediamente Fine (non fluffy)
Umidità: Secco
Colore: Marrone medio
Aromatizzazione: nessuna
Innanzitutto, come ogni toast o tabacco fine e secco va preso con la dovuta cautela, io preparo prima una piccola presa vicino la tabacchiera anatomica tra pollice e indice, con pollice e indice preparo poi il "pizzico" e quello che resta sulla mano riesco anche a fiutarlo partendo così sentendomi spavaldo con quei due granelli rimasti (che se non togliessi la presa e lo fiuterei tutto prenderebbe diretto la via per la gola) per poi fiutare dal pizzico preso in precedenza, a poco a poco dopodiché quando il naso si inumidisce leggermente riesco anche a fiutarlo dal dorso della mano in prese medio-piccole per narice.. Diciamo che questa è la mia tecnica per i tabacchi fini, toast, ecc. e per il primo assaggio di ogni nuovo fiuto non conoscendone in anticipo il "carattere".
Passiamo al tabacco in sé, direi che come tipologia è sicuramente un Toast/Scotch, finora non ho ancora provato nessun vero Scotch americano (qualche irlandese sì, che si beve o snusa, ma vabbè...) quindi la cosa più vicina da me provata è aicuramente un toast ma potrebbe essere benissimo più simile ad uno scotch se solo ne avessi provato uno. Oltre alla macinatura fine (seppure non fluffy, polverosa come il SG D Light, qualche piccolo granello è riconoscibile quindi) il sapore di tostatura si sente, è diverso dal DL in quanto quest'ultimo è abbastanza tenue e dolce più simile ad un biscotto, mentre questo è sì relativamente "dolce" ma ha delle fortissime note di nocciola, noce, di un legno che probabilmente non ho mai odorato direttamente ma sta lì, persistente pronto a farsi conoscere fin quando, si spera diventerà, almeno per me, quel tabacco che forse dimenticherò e che mi verrà ridestato da qualche profumo, un sigaro fumato da me o da qualcuno, qualche castagna durante una festa, un ciocco di un legno di cui scoprirò il nome solo allora... E quanto mi mancherà forse, in quella notte, come quel profumo di Toscano comprato apposta per essere macinato che mi è tornato in mente (o al naso, o al naso della mente...) quest'inverno (e che bel profumo di cui finora nessuno snuff è stato evocativo neanche vagamente in qualche forma più eterea e meno devastante per le narici).
Comunque questo tabacco ha una fragranza veramente unica, con una buona persistenza, intonaca ma non troppo, il giusto per farsi fiutare ancora e pensare a quanto sia buono.
Credo questa sua particolarità sia data dal tabacco usato, il Perique ma non avendolo mai usato in pipa perché non la fumo, potrei anche sbagliare ma in ogni caso se piace difficilmente si farà dimenticare.
🍂 Finora tra svariati fiuti provati (compresi anche altri plain e SWS) mi sento di dire che questo tabacco è un Prototipo del Tabacco, un po' come il Kendal Brown, lo Schmalzlerfranzl o gli Snuffspezialität Bernard (Civette, Kownoer, Offenbacher e Dunkel) non certo perché hanno profumi simili, anzi, tutti diversi ma come "unicità" nel loro genere. Tutti, almeno per me imprescindibili. Quei fiuti diversi da tutti gli altri che permettono di apprezzare un tipo di tabacco diverso o un tipo di cura differente tale da porsi come linea di demarcazione tra una tipologia di fiuto e un'altra o una sottotipologia talmente superba da essere totalmente diversa dalla categoria più ampia alla quale appartiene.
Mi sento di consgliarlo tutta la vita a chiunque ami i tabacchi naturali, senza aromi che non siano quelli tabacco in sé sprigionati a seconda dalla diversa lavorazione.
Il voto non credo bisogna darlo, sminuirebbe la bontà dei gusti personali e qualcuno potrebbe rammicarsi qualora non dovesse incontrare i "suoi" gusti.
Credo che i tabacchi, come i sigari o i tabacchi da pipa, siano loro a scegliere te. 🍂
Edited by Giugol - 17/2/2019, 01:31
